Ma quali sono i fattori positivi di un soggiorno al mare per la salute dei nostri polmoni?

L'aria di mare: una composizione unica

Frequentare l'ambiente costiero ci allontana principalmente dalle fonti di inquinamento urbano, come il traffico dei veicoli a motore e le emissioni industriali, con alte concentrazioni di particolato, ozono e sostanze tossiche. Questo è un vantaggio notevole per le nostre vie respiratorie, che così sono meno sollecitate da agenti irritanti. L'inquinamento atmosferico, infatti, è un fattore di rischio riconosciuto per lo sviluppo e il peggioramento di malattie respiratorie croniche come Asma, Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) e bronchiti.

L'aria di mare è naturalmente più umida e l'azione delle onde produce un aerosol di goccioline d'acqua salata, ricche di ioni come sodio, cloro, magnesio, iodio e bromo. L'inalazione di questo aerosol marino può avere un effetto mucolitico e idratante sulle mucose respiratorie, contribuendo a fluidificare il catarro e facilitarne l'espulsione; una proprietà particolarmente utile per chi soffre di condizioni caratterizzate da ipersecrezione di muco, come la Fibrosi cistica o alcune forme di bronchite cronica.

Il mare come luogo di benessere psico-fisico

La spiaggia invita naturalmente all'attività fisica all'aperto. Camminare sulla sabbia, nuotare, o semplicemente fare passeggiate lungo la battigia o la costa sono tutte attività che contribuiscono a migliorare la capacità polmonare, la forza muscolare respiratoria e la resistenza cardiovascolare. Queste forme di esercizio fisico possono essere regolate a seconda dei limiti e delle capacità fisiche della persona e contribuiscono alla gestione e prevenzione di molte patologie respiratorie.

Un altro importante elemento è che l'ambiente marino ha un effetto rilassante e antistress. La riduzione dello stress può indirettamente influenzare positivamente la salute respiratoria, specialmente in condizioni come l'Asma, dove lo stress può essere un fattore scatenante.

Ambiente marino: ci sono forse miti da sfatare?

Il solo e unico mito relativo al connubio spiaggia e polmoni da sfatare è che un soggiorno al mare sia positivo per tutti e che lo sia sempre, in ogni momento.

Soprattutto in presenza di patologie respiratorie croniche, le particolarità della singola persona, lo stato e la progressione della malattia, la capacità di seguire attentamente le terapie inalatorie – e non – prescritte dagli specialisti rappresentano una grande discriminante. L’attenzione poi del singolo alle condizioni ambientali, quelle tipiche del luogo prescelto, e alle specifiche climatiche della giornata in cui desidera soggiornare al mare fa il resto.

Ecco allora che in giornate molto ventose chi soffre di Asma bronchiale o allergico dovrebbe preferire spiagge con sabbia grossa o ciottoli per ridurre l’inalazione di polvere. Allo stesso tempo, la persona asmatica o con altra patologia respiratoria, cronica o in fase di remissione, come bronchite e polmonite, dovrebbe evitare aree costiere che a causa delle alte temperature e irradiazione solare siano state interessate dalla proliferazione di alghe, le quali in fase di decomposizione potrebbero rilasciare nell’ambiente sostanze irritanti per le vie respiratorie e allergeni (per esempio, fioritura di Ostreopsis ovata o Coolia monotis).

Le persone con BPCO o con Enfisema polmonare, dal canto loro, dovrebbero prestare attenzione alle giornate particolarmente cariche di umidità e alte temperature, che possono rendere la respirazione più difficile, ed evitare gli sbalzi termici che potrebbero peggiorare i sintomi della malattia, come la tosse, quindi è bene coprirsi adeguatamente dopo essere usciti dall'acqua.

Il mare, un alleato con consapevolezza

Sebbene molte persone possano trarre giovamento dall’ambiente marino, è imprescindibile che chi soffre di malattie respiratorie croniche consulti sempre il proprio medico curante o specialista prima di pianificare un soggiorno al mare, soprattutto se prevede un cambiamento significativo di abitudini. Il medico potrà valutare la stabilità della malattia, l'eventuale necessità di aggiustare la terapia e fornire consigli personalizzati.

La Redazione